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3 febbraio
Storia: revisionismo (n. 1)[…] A ricostruire i fatti «come sono avvenuti» basta la diligenza di uno scrupoloso amanuense. Ma per capire e spiegare perché sono avvenuti in quel modo ci vogliono l’intuito e la penetrazione che differenziano uno storico dall’altro e costituiscono il fascino della Storia, la quale pertanto potrà essere oggettiva nella ricostruzione dei fatti, ma nella loro interpretazione non può che essere soggettiva. Ed è questo che fa di tutto questo chiacchiericcio sul «revisionismo» un balbettio di idioti. Ogni opera di Storia degna di questo nome non può essere che una «revisione» di quelle precedenti. […] Corriere della Sera, La Stanza di Montanelli, 15 dicembre 1998, anche in I. Montanelli, Le nuove stanze, BUR, 2001, p. 77. |