|
|
''Le carte'' di Arturo Checchi''Nel corso del 2007 la Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio ha accolto il deposito delle carte facenti parte dell’archivio personale del pittore Arturo Checchi, carte che precedentemente si trovavano a Perugia, presso quella che fu l’ultima casa-studio del pittore. Il deposito è stato disposto da Bianca Marinelli, nipote di Checchi, a favore di un’istituzione che si candidava ad essere la struttura ricevente ideale in quanto già legata all’artista per ubicazione geografica – quella stessa Fucecchio che a Checchi ha dato i natali – ma soprattutto per la volontà di raccogliere ed ospitare una collezione di quadri, incisioni e disegni che celebrano e valorizzano il talento dell’artista.
Checchi ha raccolto e conservato le carte prodotte nel corso della propria carriera, un impegno portato avanti dopo di lui dalla moglie Zena Checchi Fettucciari e poi dalla nipote Bianca. Il frutto di questo impegno paziente è un archivio d’artista, la cui cifra distintiva è la corrispondenza inviata all’artista con sporadici esempi di lettere di suo pugno, quasi sempre con carattere di bozza o copia prima. Tra i corrispondenti più prolifici ci sono gli amici Piero Jahier (90 carte), Mariano Rosati (56 carte), Aldo Fortuna (39 carte) Egisto Lotti (26 carte), Oscar Barblan (17 carte), Matteo Marangoni (16 carte) mentre scendono a una decina circa le missive firmate da nomi quali Bargellini, Piero Bernardini, Bruno Cicognani, Antonio Maraini, Carlo Ludovico Ragghianti.Una buona parte del corpus epistolare è composta da lettere provenienti non da persone ma da enti: Accademie di belle arti - Brera, Firenze – Ministeri, case editrici, comitati e naturalmente organizzazioni facenti capo ad importanti esposizioni come la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma. Il Fondo raccoglie 1794 documenti e copre un arco cronologico che va dal 1910 al 1975. Preponderante la seria archivistica “Corrispondenza” con un totale di 1436 documenti. Di essa fanno parte le sottoserie “Anonimi o non identificabili” – l’insieme delle lettere nelle quali lo scrivente tace il proprio nome oppure si firma con grafia illeggibile – e le “Buste sparse”, pervenute prive del loro contenuto. Alla corrispondenza si affiancano le serie “Carte Varie di Arturo Checchi” e “Periodici”. Le “Carte varie” comprendono appunti manoscritti e dattiloscritti, elenchi, conteggi, bozze di interviste, pro-memoria, bibliografie personali, stralci di lettere, ricevute di varia natura (postali, bancarie, di trasporto), un frammento di taccuino e due quaderni lasciati in bianco. Della serie fanno parte il nucleo dei documenti amministrativi relativi alla carriera di insegnante del Checchi e il fascicolo dedicato al Gioco del Fante. La serie dei “Periodici” include ritagli stampa, estratti da riviste ed alcuni fascicoli sparsi degli anni ’20 de “La Griffa” e de “Il nuovo contadino”. I ritagli riguardano l’intera carriera del pittore, dagli esordi al periodo successivo alla sua scomparsa, con il primo articolo datato 1925 e l’ultimo 1978. L’inventario dell’archivio riporta in ordine alfabetico tutti i corrispondenti, persone o enti, con luogo e data di produzione del documento, numero di carte totali e un campo note in cui il compilatore ha inserito informazioni supplementari ricavate dalla carta, come l’intestazione, la presenza di note autografe, lo stato di conservazione. All’interno del medesimo mittente le lettere sono in ordine cronologico a partire dal documento meno recente. |