“In lui inciampo sempre volentieri, e quando il caso tarda a fornirmene l’occasione, la provoco con una telefonata. Perchè Levi, oltre ad essere il pastoso e lucente scrittore che tutti conoscono, è anche uno dei più smaglianti e gustosi e ricchi conversatori con cui si possa intessere un dialogo e trascorrere una serata.”

Indro Montanelli, Incontri. Carlo Levi, Il Corriere della Sera, 21/02/1958


Il 29 novembre 1902 nasceva a Torino Carlo Levi, scrittore, pittore e antifascista italiano.

Tra i più importanti autori del Novecento, è noto soprattutto per il romanzo Cristo si è fermato a Eboli, incentrato sulla questione meridionale.

Indro Montanelli ne parlò in varie occasioni, con articoli comparsi sui principali quotidiani su cui scrisse. A riguardo, riportiamo un estratto dalla nota serie degli ‘Incontri’, edita, oltre che in un volume di successo, a più puntate sul Corriere della Sera.

“Levi è l’uomo più mite e amabile dell’universo, e anche il più provvisto di <<sense of humour>>. Sopporta le critiche, tollera l’ironia, con la pazienza di un vecchio Savio di Sion. Ma non ammette l’imprecisione.(…) Intanto, egli possiede l’arte di creare una specie di serafica ‘stimmung’, che gli proviene, credo, dall’incosciente certezza di essere un cherubino lasciato dal buon Dio, per pura dimenticanza, in questa valle di bestie a due zampe. Ci sono due sorrisi al mondo, che nessun pittore, per quanto grande, riuscirà mai a riprodurre e nessun poeta a descrivere: quello della <<Gioconda>> e quello di Carlo Levi. L’uno e l’altro non sono né di occhi né di bocca, ma di tutto: ossa, muscoli, anima e spirito.”

Indro Montanelli, Incontri. Carlo Levi, Il Corriere della Sera, 21/02/1958