In occasione del centenario della nascita di Indro Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001), Rai Sat Premium dedica un programma televisivo di otto puntate di un’ora ciascuna al maggior giornalista del secolo scorso: Montanelli.tv.
Di Indro Montanelli, celeberrimo giornalista e scrittore per la carta stampata è tuttora altrettanto nota la sua attività di editorialista in ambito televisivo. Nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso, le interviste a Indro Montanelli da parte di Alain Elkan (nella rete denominata originariamente Telemontercarlo, successivamente La7) costituivano una sorta di appuntamento fisso per chi intendeva approfondire determinati aspetti suggeriti per lo più dalla cronaca.
In realtà Indro Montanelli, oltre alla veste di editorialista televisivo, ambito e conteso, ha frequentato il mezzo televisivo da protagonista in modo complesso, rivestendo nei programmi Rai i diversi ruoli previsti nel mondo dell’informazione, complessivamente nelle vesti di autore, testimone, opinionista, conduttore e presentatore. Attività in cui ha profuso il proprio talento, introducendo spesso elementi e linguaggi innovativi (che si sarebbero poi affermati decenni dopo, quali ad esempio docu-fiction)
Per Rai Sat, il giornalista Nevio Casadio ha realizzato un programma televisivo di otto puntate (circa di un’ora ciascuna) dedicato ad Indro Montanelli, attingendo al materiale audiovisivo di riferimento custodito presso gli archivi delle Teche Rai. In definitiva, la selezione tra i circa quattromila documenti relativi a riferimenti diretti (vedi presenza personale di Montanelli in studio o in collegamento, oppure riferimenti indiretti) custoditi in Teche Rai, ha costituito la fonte unica per la realizzazione del programma televisivo (titolo “Indro Montanelli tv” dove appunto i materiali menzionati costituiscono gli elementi essenziali del processo narrativo.
Puntata 1) GLI INCONTRI DI INDRO. (in onda18/02/2009, ore 23.00)
“Incontri” un programma del 1959, vede l’esordio di Montanelli in tv. Ed è egli stesso a presentare la trasmissione con un incipit che risulta una sorta di manifesto di una nuova epoca: “Cari amici telespettatori, la televisione mi ha incaricato di presentarvi alcuni tra i personaggi più significativi del nostro mondo artistico e culturale. Non so se ho fatto bene ad accettare questo incarico, perché è vero che i ritratti mi costituiscono la mia specialità, ma fin qui li ho fatti con la penna”.
Ora, qui proponeva, attraverso la telecamera un linguaggio innovativo, che in anni a venire sarebbe stata definita la docufiction.
Puntata 3. LE TRE CITTA’ (in onda 04/03/2009, ore 23.00)
Tre luoghi, Venezia, Firenze e Portofino, particolarmente amati da Montanelli, costituiscono le realtà sulle quali indagare, per tre reportage che diventeranno memorabili, nello stile graffiante tipico di Montanelli. In questi reportage realizzati dal 1969 al 1972, l’inchiesta sposa il documentario indagando sulla decadenza e sulle miserie di posti altrimenti considerati incantevoli. “Perché un documentario su Venezia – esordisce Montanelli, dopo che ne sono stati fatti tanti? Perché siamo mossi da un desiderio non estetico ma polemico”. Il grande giornalismo diventa cinema.
Puntata 4. “Io sono soltanto un giornalista” (in onda 11/03/2009)
Un’appassionante rivisitazione del ‘900 attraverso il lavoro del giornalista più famoso d’Italia. La lunghissima carriera di Montanelli porta a rievocare il suo lavoro di inviato di guerra, tra la rivolta ungherese del ’56, fino ad arrivare ai giorni precedenti la sua scomparsa (Milano, 22 luglio 2001) che hanno preceduto la sua scomparsa. Ogni suo articolo ha sempre destato interesse, curiosità e polemiche. Un uomo nato e vissuto con la vocazione del cronista al servizio dei propri lettori.
Puntata 5. Destra – Sinistra (in onda 18/03/2009)
Fascista nella prima gioventù, arrestato e condannato a morte dopo l’otto settembre 1943, monarchico alla fine della II guerra mondiale, repubblicano immediatamente dopo, sempre anticomunista, accusato di esserlo diventato negli ultimi anni della sua vita, Montanelli ha incarnato e vissuto la politica del ‘900 con passione e coerenza senza mai rinnegare niente. Gli archivi Rai ci restituiscono la forza delle sue opinioni e la lucidità dei suoi interventi. In tale puntata, ricorrendo prevalentemente a documenti audiovisivi tratti dalla trasmissione “Eppur si muove” del 1994. Qui Indro Montanelli, in compagnia di Beniamino Placido, incontra diversi ospiti e, nel contesto di riferimento, dibatte e disquisisce sul concetto di destra e sinistra, in ambito politico e culturale.
Puntata 6. 1994 (in onda 25/03/2009, ore 23.00)
Per quasi 20 anni direttore del suo “Giornale”, nel 1994 Indro Montanelli si scontra con il suo editore, Silvio Berlusconi al momento della discesa nell’agone politico di quest’ultimo. Costretto a dimettersi per divergenze sulla linea editoriale fonda ad 85 anni un nuovo giornale, “La Voce”. I tg e i programmi Rai ci restituiscono tutta l’attualità della vicenda che mise in discussione la libertà di stampa.
Puntata 7. Leo Longanesi, Enzo Biagi, Gorgio Bocca (in onda 01/04/2009, ore 23.00)
I ricordi di Indro Montanelli sul suo amico e maestro Leo Longanesi. Ancora gli incontri di Montanelli con Enzo Biagi, Giorgio Bocca, compagni di viaggio nel mondo del giornalismo milanese che ha attraversato un secolo sui grandi e piccoli fatti del mondo e del nostro paese.
Puntata 8. Il giardino dei ciliegi (in onda 08/04/2009)
È difficile per un uomo abituato ad essere in prima pagina trovare del tempo per se stesso e per il privato. Montanelli si rifugiava nella mitizzazione della sua terra di origine, Fucecchio, in Toscana, nel suo rapporto con la madre, vicina nei momenti duri della depressione e nei suoi rapporti amorosi. Un viaggio nel tempo di Indro Montanelli dalla sua gioventù fino alla morte. Montanelli ricorda infine un sogno (raccontato in occasione del festeggiamento dei suoi 90 anni a Fucecchio) che lo ha assillato per molto tempo: “Ritorno alla mia vecchia casa sulla collina di Fucecchio. Mi apre un vecchio pieno di rughe. Lo guardo ed è uguale a me, soltanto molto più vecchio. Mi chiede cosa voglio e poi mi scaccia. perché ho abbandonato le mie radici per una vita”
Note sull’autore e regista del programma