Saranno venti gli anni passati alla direzione del quotidiano da lui fondato e non è difficile pensare che quella rivolta e quella sfida resteranno la cifra distintiva del lavoro di Montanelli. Un giornalismo senza bandiere, ma sempre schierato, libero per istinto, controverso, ma spesso conservatore, sfidante per definizione, anticonformista per intima natura, rivoltoso perché in qualche misura anarchico, piratesco, corsaro, come nel titolo di questo volume.
Un volume aperto da un approfondito e avvincente saggio di Luigi Mascheroni che ripercorre le vicende del quotidiano sotto la guida di Indro, vent’anni di battaglie politiche, culturali e sui diritti fino al noto epilogo e alla rottura con Berlusconi non più solo editore, ma «sceso in campo» nell’arena politica.
A restituire prova tangibile della straordinaria penna montanelliana, una selezione di editoriali, articoli, corsivi, risposte al lettore e «Controcorrente» pensata per dare uno spaccato dell’impegno del direttore, spaziando dalla politica allo sport, dalla storia al costume, dai diritti all’ambiente.
Infine, a chiusura del volume, una sorprendente galleria: ricordi di Indro a firma di personaggi più o meno insospettabili. Che qui vi riportiamo: Pier Bergonzi, Pier Luigi Bersani, Marzio Breda, Alberto Casiraghy, Tony Damascelli, Diego Gabutti, Jocelyn, Giampiero Mughini, Stella Pende, Gianfranco Ravasi, Michele Serra, Andrée Ruth Shammah, Enrico Vanzina e Mara Venier.
Tutti hanno accettato di offrire per l’occasione un aneddoto, un pensiero, una istantanea del direttore.
Un omaggio al lettore, quello a cui Montanelli scriveva nel primo editoriale: «questo giornale non ha padroni, perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo, lettore, puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te l’offriamo».