Se non mi capite, l’imbecille sono io. Autobiografia irregolare di un genio italiano
(Rizzoli Editore)
Questo libro è un’autobiografia in forma di raccolta di aforismi, aneddoti e ritratti folgoranti, un manuale di conversazione e un manuale di scrittura, una rassegna ininterrotta di pagine perfette in uno stile senza tempo.
Ricostruisce il mondo di cui Indro Montanelli è stato non solo testimone ma protagonista mettendo al centro il suo punto di vista, il suo sguardo, la sua voce: dà quindi particolare risalto ai testi intimi e non concepiti per la pubblicazione come i diari e le lettere, alle interviste, alle risposte ai lettori («l’impegno che m’è riuscito meglio, o meno peggio») e a quello straordinario memoriale appena camuffato da invenzione narrativa, Disse male di Garibaldi, parte del romanzo Qui non riposano, uscito nel 1945.
Questa autobiografia per frammenti contiene cronache di guerra dall’invasione tedesca della Polonia nel 1939 alla rivolta di Budapest del 1956, e non è solo lo stile a essere di sconcertante attualità: presenta una galleria di protagonisti della storia italiana, della politica e della cultura del Novecento colti nei dettagli rivelatori; dà conto di un Montanelli poco noto, in servizio come critico cinematografico; ripercorre le ideologie e le contrapposizioni di un secolo, raccoglie i giudizi sui tratti distintivi del carattere nazionale e si sofferma sulla scrittura e sul mestiere di una vita, il giornalismo al servizio dei cittadini e non del Palazzo.
Questo libro è il naturale punto d’incontro di due desideri: restituire lo spirito di Montanelli, e mirare al puro piacere della lettura, in una festa di battute, lampi, accensioni, rivelazioni che sorprenderanno sia i lettori che credono di sapere tutto di Montanelli sia quelli che lo conosceranno attraverso queste pagine.
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