6 novembre

Arturo Checchi. La scoperta del disegno


E' stata inaugurata sabato 6 novembre alle ore 16 la mostra “Arturo Checchi. La scoperta del Disegno” allestita nei locali della Fondazione Montanelli Bassi, a cura di Giovanni Malvolti, con l’intento di approfondire la conoscenza dell’opera grafica del maestro di origine fucecchiese, di cui quest’anno ricorrono i cinquant’anni dalla morte (Perugia, 24 dicembre 1971).

L’iniziativa rientra nell’ambito delle celebrazioni che prevedono mostre ed eventi nelle città in cui l’artista ha vissuto e dove ha avuto modo di esporre durante la sua lunga e intensa vita: Fucecchio, Firenze, Perugia, Roma. Quella che si tiene nel Palazzo della Volta, sede della Fondazione Montanelli Bassi, realizzata con il patrocinio del Comune di Fucecchio e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, è la prima di una serie di iniziative che si svilupperanno successivamente, a partire dal 2022. In questa occasione sarà possibile ammirare le opere di grafica di proprietà della Fondazione realizzate dall’artista durante la sua giovinezza e legate alle esperienze che il maestro ha poi ricordato nei suoi scritti, specialmente nel volume “La mia lunga giovinezza” (testi raccolti a partire dal 1972 dall’amata moglie Zena Fettucciari e pubblicati poi nel 1975).

L’iniziativa vede la collaborazione del Liceo Arturo Checchi di Fucecchio: un gruppo di studenti coadiuvati dall’insegnante di storia dell’arte, Paola Arosio, saranno preparati per poter fare da guida alle classi – anche di altre scuole - che intenderanno visitare la mostra.

Saranno esposte complessivamente settanta opere (40 acqueforti, 24 disegni, 6 dipinti) oltre che una selezione dei “Taccuini”, disegni e bozzetti eseguiti occasionalmente dall’artista su vari supporti cartacei (giornali, menu di ristoranti, programmi di concerti). A corredo delle opere è presente un apparato multimediale: una proiezione di immagini relative a opere dell’artista, collegate ai brani tratti da ‘La mia lunga giovinezza’, letti da Andrea Giuntini (disponibile anche sul canale youtube della Fondazione cliccando qui)

Le opere sono disposte per settori tematici e raggruppate attraverso percorsi legati alle esperienze artistiche del Maestro. Un itinerario, quindi, volto a mettere a confronto la realizzazione di un medesimo soggetto o le successive interpretazioni attraverso differenti tecniche. Ne emerge il racconto della ‘Fucecchio d’allora’, che si sviluppa attraverso le immagini e i brani tratti dal “diario”, un’immersione in un paese ormai lontano che fu lo sfondo dell’infanzia e della giovinezza di Arturo nei primi anni del Novecento: la vita in paese, la campagna e gli animali, la figura umana e il ritratto, la vita in famiglia, le piazze e le strade, il mercato, la natura. Sarà così possibile conoscere la formazione del giovane artista, dai primi insegnamenti del maestro Torello Bandinelli, che lo inizia al disegno mediante la copia di opere dei maggiori maestri della pittura italiana del Rinascimento, alla frequentazione dell’Accademia di Belle Arti a Firenze, al Corso di Ornato e Decorazione (1902-1905) dove ha occasione di entrare in contatto con personalità per lui determinanti come Giovanni Fattori e altri macchiaioli e post-macchiaioli.

L’abilità del giovane Arturo si evidenzia in queste prove di grafica: un segno forte, deciso, talora sintetico e quindi in linea con la grande tradizione toscana, ma che, in ogni realizzazione, riesce perfettamente a esprimere il soggetto trattato, con vigore e, allo stesso tempo, con attenzione ai dettagli significativi.

Da ricordare, infine che moltissime delle opere di Checchi (disegni, incisioni) oltre ad aver preso parte a numerose mostre in Italia e all’estero nel corso del Novecento, sono state oggetto di premiazioni, riproduzioni su importanti riviste del secolo scorso (Leonardo, Emporium, Costruire, Novecento, Il Frontespizio) e di acquisti da parte di collezionisti in occasione delle tante esposizioni, dalle Secessioni Romane alle Biennali di Venezia fino alle Quadriennali Romane, in Italia (Firenze, Roma, Milano, Torino) e all’estero (Berlino, Varsavia, Kosice, New York, Lisbona, Rio de Janeiro).

Numerosi i critici e personalità del mondo letterario e artistico che ne hanno evidenziato l’abilità nelle realizzazioni di grafica (disegni e incisioni): Piero Bargellini, Matteo Marangoni, Mary Pittaluga, Indro Montanelli, Mario Tinti, Gerardo Dottori, Cipriano Efisio Oppo, Corrado Pavolini, Oscar Gallo, Enrico Sacchetti, Llewelyn Lloyd ed altri.

La mostra resterà aperta dal 6 novembre al 6 gennaio 2022 negli orari di apertura della Fondazione Montanelli Bassi (martedi, giovedi, sabato e domenica dalle 15 alle 19) e su prenotazione contattando la segreteria (info@fondazionemontanelli.it tel.057122627)

Per chi desidera approfondire: cliccando qui si potrà accedere al dossier sull'artista realizzato in vista della mostra.

Qui invece il link alla scheda descrittiva, entrambi a cura di Giovanni Malvolti.
 
“Da quel periodo felice del mio amore per il ‘Segno’, credo di non aver mai fatto scivolar via un solo giorno della mia vita senza disegnare: sui fogli a portata di mano, sui giornali, e perfino sui programmi dei concerti.”

                                                                                                                                                                Arturo Checchi

                                                    

                            Arturo Checchi, Donna con capo chino, 1926 (matita su carta)  


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