Compleanni
Anticipiamo la puntata del mercoledì perché oggi, 9 febbraio, ricorre il “compleanno” di un altro protagonista della prima Repubblica, che, come Amintore Fanfani che abbiamo ricordato sabato scorso 6 febbraio, ha svolto un ruolo centrale nella politica italiana del Novecento.
Pietro Nenni (9 febbraio 1891 – 1 gennaio 1980)
[…] Il vecchio uomo non è un sognatore. Quando dal podio del comizio annunzia la palingenesi in toni millenaristici, lo fa per creare una suggestione di cui poi resta egli stesso prigioniero. E’ la sorte dei grandi tribuni. Ma c’è chi, come Mussolini, in prigione ci rimane, a vita. Nenni ne evade nel momento in cui si spenge l’ultimo applauso, per ridiventare quello che è, quello che è sempre stato: il realista distaccato, l’uomo del “possibile”.
[…] Era uno degli ultimi scampoli (l’altro è Pertini) della vecchia Italia che sopravviveva in quella d’oggi, e vi si stagliava per il suo spessore e autenticità. Nemmeno la settantennale milizia politica coi suoi sotterfugi e compromessi lo aveva guastato. Tollerava le debolezze altrui – la disonestà, l’inganno, la sete di potere -, e spesso anche se ne serviva, ma non le condivideva. Non era uomo di rancori, non ne nutrì mai nemmeno per l’ex compagno Mussolini che, se fosse stato per lui, non sarebbe certo finito come finì.
Da Indro Montanelli, Istantanee, Figure e Figuri della prima Repubblica, Rizzoli, 1994, pp. 216-217.
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RIPOSA
PIETRO NENNI
BONARIO
RIVOLUZIONARIO
ABITUDINARIO
SOGNO’
BARRICATE
SU CUI
PASSEGGIARE
IN
PANTOFOLE
Da Indro Montanelli, Ricordi sott’odio, a cura di Marcello Staglieno, Rizzoli, 2011, p. 187