1958
[…] l’antipatia che suscita Fanfani è così piena, totale e plebiscitaria che finisce quasi per ispirarmi nei suoi riguardi un senso di tenerezza. L’uomo […] è migliore di come sembra. In quell’ambiguo partito di cannibali che non si sa per quale ragione si ostinino a chiamarsi cristiani, solo Andreotti, come intelligenza, può contendergli il primato. E’ senza dubbio un galantuomo. Lavora come una bestia, e ha un sacco di buone intenzioni. Eppure la Natura si è divertita a caricargli addosso una tale dose di antipatia da nascondere quasi completamente tutte queste buone qualità […].
1975
[…] Fanfani è uno di quegli uomini che, quando se ne vanno, lasciano un vuoto molto più grande del posto che occupavano. Ed è questo il motivo per cui è sempre sopravvissuto alle proprie esequie.
1987
Fanfani non mi ha mai perdonato, mi dicono, di averlo chiamato “il riéccolo”. Ma lo è. Lo è stato anche stavolta. E non resta che dirgli grazie per le responsabilità che si è assunto, per l’energia e la speditezza con cui ha agito, e soprattutto per l’occasione (l’ultima probabilmente; ma con un simile tipo non si sa mai) a cui ha rinunciato di tornare per un anno, con la frusta in mano, in serpa al carrozzone.
Da Indro Montanelli, Istantanee, Figure e Figuri della prima Repubblica, Rizzoli, 1994, pp. 122-130.
QUI
RIPOSA
AMINTORE FANFANI
AMICO
DEI NEMICI
NEMICO
DEGLI AMICI
FIGLIO
DI DE GASPERI
PADRE
DI NESSUNO
Da Indro Montanelli, Ricordi sott’odio, a cura di Marcello Staglieno, Rizzoli, 2011, p. 31
Il frontespizio del libro Istantanee che raccoglie una scelta di testi di Montanelli dedicati ai protagonisti della vita pubblica italiana dal 1946 al 1994