27 gennaio

Compleanni: Giuseppe Prezzolini (27 gennaio 1882 – 14 luglio 1982)


Indro considerava Prezzolini un maestro di cultura e di vita. Non a caso il suo ritratto campeggia tra quelli di pochi altri sulle pareti del suo studio conservato presso la Fondazione Montanelli Bassi. Tra le molte pagine a lui dedicate da Montanelli scegliamo una risposta data nel 1979 a un lettore che accusava “Prezzi” di avere a lungo “sproloquiato” contro gli Italiani durante una conferenza tenuta a Lugano, città a cui aveva affidato la propria biblioteca e le proprie carte, mostrandosi – a parere del lettore - ingrato verso il proprio paese.

«[…] Lei lo accusa di aver ottenuto privilegi da amici potenti. Prezzolini!? L’uomo che, dopo aver per primo scoperto e ‘lanciato’ Mussolini facendogli scrivere l’unico suo bel libro Il Trentino visto da un socialista, se ne andò dall’Italia perché il suo amico, diventato potente, gli chiedeva di prendere la tessera fascista offrendogli in cambio tutto ciò che voleva: cattedra universitaria, Accademia d’Italia, forse anche un portafoglio di ministro: quest’uomo lei lo chiama un profittatore? Prezzolini non ebbe mai aiuti da nessuno. E non fu grazie ai suoi celebri collaboratori (Amendola, Gobetti, Salvemini ecc.) ch’egli fece La Voce, ma fu grazie alla Voce, fondata e tirata avanti unicamente con i suoi modestissimi mezzi, ch’egli diede celebrità ai suoi collaboratori e scosse le tarme che infestavano la cultura italiana aprendola a tutte le correnti del moderno pensiero europeo.   […] A questo sfruttatore della sigla italiana, l’Italia deve uno dei rari esempi di carattere, d’indipendenza e di dignità che valgono più dell’intelligenza, e che gli danno pieno diritto di giudicarci come lui, senza rinnegarsi né rinnegarci, ci giudica».

Da I. Montanelli, Caro lettore, Rizzoli, 1994 (nuova edizione 2004), pp. 237-239.


Ed ecco l’epitaffio scherzoso che Indro aveva preparato per lui condensandovi efficacemente i contraddittori sentimenti che Prezzolini nutriva verso l’Italia

QUI

RIPOSA

GIUSEPPE PREZZOLINI

EMIGRANTE SEDENTARIO

AMO’

LA PATRIA

E LA TRADI’

NELLA SPERANZA

(DELUSA)

DI ESSERNE

PROSCRITTO
 


Da I. Montanelli, Ricordi sott’odio, Rizzoli, Milano, 1911, p. 25

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