Ne riportiamo un paio di brani, e la riproduzione della 'Stanza' per la lettura integrale.
E, come "chiudeva" quella Stanza Montanelli, così vi salutiamo anche noi: “Buon Natale, ragazzi. A voi e ai miei lettori di tutte le età.”
“A voi, ragazzi, suggerisco una traduzione: <<senso civico uguale dovere>>. So che il vocabolo è fuori moda. Esistono Carte dei Diritti per ogni categoria: dai bambini agli uccelli, dai passeggeri degli aeroplani ai clienti delle banche. Ed è bene che esistano, sia chiaro. Io però vorrei leggere anche la parola <<doveri>>, qualche volta. Non pretendo di vederli elencati su una Carta (ci sono i Dieci Comandamenti, e bastano). E’ sufficiente anche un foglietto, oppure niente del tutto: basta che i doveri abbiano un posto nella coscienza. Visto che è Natale, rispondente a questa domanda: credete che al Bambino nato in una grotta duemila anni fa i genitori terreni abbiano consegnato una <<carta dei diritti>>? L’hanno invece amato, guidato e tenuto con sé fino alla soglia dei trent’anni (qualcuno, con un’ironia un po’ irriverente, sostiene che questo prova che Gesù fosse italiano).”
“I ragazzi che mi scrivono (e sono molti) sembrano lamentarsi di questo. Danno l’impressione di sapere cosa ‘possono’ fare; ma non sanno altrettanto bene cosa ‘devono’ fare. Famiglia e scuola hanno l’obbligo di aiutarli nella ricerca. Purtroppo, non sempre è stato fatto. L’ho scritto molte volte ma lo ripeto: i fallimenti della società italiana sono i fallimenti della famiglia e della scuola. A casa, troppo spesso, un ragazzo assorbe egoismi, furbizie e cattivi esempi; in classe, vede sciatteria e superficialità. Se non cambiano le cose in questi luoghi, gl’italiani non cambieranno mai.”