Prende avvio il Progetto “Fucecchio città degli organi”, per la valorizzazione del patrimonio organistico della città attraverso concerti, giornate di studio e altre attività culturali.
Il concerto inaugurale si terrà venerdì 25 marzo alle ore 21,30, nell’Abbazia di San Salvatore di Fucecchio, dove il Maestro Antonio Galanti eseguirà musiche sull’antico organo di cui si hanno notizie fin dai primi del Cinquecento.
L’organo della chiesa di San Salvatore di Fucecchio
Di un organo, anzi di organi, presenti nella chiesa dell’abbazia di San Salvatore si hanno notizie dalla fine del Trecento, quando in una delibera del Comune del 26 aprile del 1394 si assegnò la somma di 3 lire e 17 soldi per comprare organos. Anche se il termine è troppo generico per poter meglio definire lo strumento, è certo che da allora le notizie su un organo presente in questa chiesa continuano ad essere documentate (ad esempio nel 1520 si parla di ‘acconciatura’ di mantici e così via). Occorre tener presente che la chiesa era officiata da un’Opera di San Salvatore finanziata dal Comune e quindi espressione della comunità cittadina. Nel 1523 fu costruito uno strumento ad opera di maestro Jacopo (probabilmente Jacopo Talinucci di Barga) successivamente riparato da Onofrio e Fabio Bacci di Castelnuovo Valdelsa. Tuttavia lo strumento oggi conservato nella chiesa è databile agli anni compresi tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento. Nel 1597-1598 infatti Cesare Romani e suo figlio Agostino lo rinnovarono, ma nel 1624 Cosimo Ravani installò un nuovo strumento che è quello tuttora esistente, anche se la bella mostra con le decorazioni rimasero probabilmente inalterate. Successivamente l’organo fu oggetto di interventi di restauro e manutenzione che, a parte l’introduzione del flauto, della “voce umana” e i contrabbassi al pedale nel 1752, rimane uno dei più rari esempi di organo risalente alla fine del Cinquecento. Per la sua rarità e la qualità del suono lo strumento è stato utilizzato più volte per effettuare registrazioni di concerti.