Colonialismo e Decolonizzazione
La decolonizzazione dell’Africa è stata peggiore, e più colpevole, della colonizzazione. È ora di dirlo chiaro e forte. I colonialisti erano mossi da mire imperiali, egoismi, vanità, interessi economici e militari (inglesi, francesi e belgi più degli italiani). Combinarono guai, furono spesso duri e talvolta spietati. Ma erano – anzi: eravamo – appassionati e partecipi.
Abbiamo lasciato istituzioni, infrastrutture, lingue indispensabili per comunicare tra mille dialetti. Pochi hanno amato l’Africa come coloro che provarono a dominarla ed educarla (progetti falliti, entrambi). Le colpe moderne sono diverse, e più gravi. Si chiamano disinteresse, ignoranza, leggerezza. Questo atteggiamento pilatesco ha prodotto, nel tempo, frutti allucinanti. Sostenere che l’Africa fosse pronta alla democrazia era una volgare ipocrisia. L’Africa non ha ancora oggi, nel Duemila, una classe dirigente degna di questo nome. Ha avuto i Bokassa, i Menghistu e i Mugabe: gradazioni nell’intolleranza, e pessimi esempi di democrazia. […] Cinque dollari/ diecimila lire ciascuno contro l’Aids? L’idea è ottima, come è buona la proposta di abbassare le barriere tariffarie per aiutare le esportazioni africane. Ma dovrebbe muoversi il mondo tutto insieme. E vorremmo essere certi che i soldi non vadano ad armare qualche dittatorello e a ingrassare il solito satrapo.
Corriere della Sera, La stanza di Montanelli, 11 settembre 2000, anche in Le Nuove Stanze, BUR, 2005, pp. 42-43.
Sull’argomento, e in relazione alle recenti polemiche sulla installazione della statua del rivoluzionario marxista Thomas Sankara accanto e in contrapposizione a quella di Montanelli a Milano, è stata pubblicata lo scorso 20 ottobre una lettera di Gabriele Albertini e Claudio Martelli su AffariItaliani.it. Per leggerla utilizzare il seguente link:
LETTERAAFFARIITALIANI
Nell’immagine: Indro Montanelli in divisa di ufficiale durante la campagna d’Etiopia